giovedì 28 maggio 2009

“A tutto caffè. Imprese, commercio e diritti”

Alla luce della recente crisi dei prezzi dei prodotti alimentari a cui si è sovrapposta la crisi economico-finanziaria mondiale, ActionAid organizza il seminario «A tutto caffè. Imprese, commercio e diritti» con l’obiettivo di fare il punto sulle condizioni economico-sociali dei contadini e dei braccianti lungo la filiera del caffè e sulle risposte degli operatori del settore (profit e non profit). L’obiettivo è quello di dare un contributo a riaccendere i riflettori sulle problematiche del settore e stimolare una seria riflessione sulla tracciabilità, trasparenza ed eticità di questo prodotto.

“A tutto caffè. Imprese, commercio e diritti”

Actionaid presenterà il rapporto «Caffè Amaro», che denuncia le condizioni di vita e di lavoro dei contadini del Guatemala, e le azioni promosse dall’organizzazione nel contesto della campagna HungerFREE per promuovere maggiore trasparenza, tracciabilità ed eticità lungo la filiera del caffè.

«Il caffè non è solo la bevanda più bevuta al mondo, ma è anche un prodotto fondamentale per la sopravvivenza di oltre 125 milioni di persone in tutto il mondo. Dopo la crisi del caffè tra il 2001 e il 2004, e l’apparente risalita dei prezzi internazionali, l’attenzione internazionale sulle problematiche legate alla sua produzione e alla sua commercializzazione è diminuita. I problemi legati allo sfruttamento dei piccoli contadini e braccianti impiegati nel settore permangono invece più attuali che mai. Nel nostro paese il caffè è un simbolo di eccellenza nazionale, ma i dati dimostrano che imprese e consumatori sono ancora poco sensibili alle questioni etiche relative alla sua filiera. Molta strada resta ancora da fare per garantire una maggiore sostenibilità del prodotto finale». Dichiara Marco De Ponte, segretario generale di Actionaid.

Caffè River e UCODEP prenderanno parte al seminario «A tutto caffè. Imprese, commercio e diritti» con una presentazione dedicata a Caffè Jamao.

Caffè Jamao è il risultato di un progetto mirato a promuovere migliori condizioni di vita degli agricoltori della provincia Hermanas Mirabal, nel nord della Repubblica Dominicana, attraverso la rivitalizzazione della loro produzione caffeicola. Caffè Jamao è certificato da FLO e da Suolo e Salute. La presentazione ha lo scopo di mostrare come è nata e si sia potuta sviluppare la collaborazione tra un'azienda ed una ONG, quali sono state le reciproche difficoltà, i successi e gli insuccessi, e quali lezioni si sono apprese che potranno essere utili per chi voglia affrontare simili esperienze.

Il seminario vedrà inoltre la partecipazione di imprese, associazioni ed esperti operanti nel mondo del caffè, come Fairtrade Italia, ICEA, CTM AltroMercato, nonché esponenti del mondo politico locale.

Il video shock su YouTube registrato dalla vittima di un assassinio scatena la protesta in Guatemala.

Il Guatemala sta vivendo giorni di forte tensione, di instabilità politica e di vivace protesta.
A provocare tutto ciò è stato il Web 2.0.

Youtube, Twitter, Facebook, Ustream, tutte parole improvvisamente finite all’ordine del giorno per una popolazione che sembra essersi stufata definitivamente di un’amministrazione corrotta e di una stampa quasi completamente imbavagliata.

Ad accendere la miccia è stato l’assassinio di un avvocato, Rodrigo Rosenberg...continua

Traffico organi: in rete Dna bambini venduti

Mappare il Dna di cuori, polmoni e reni per combattere il traffico internazionale di organi. Si chiama DNA-Prokids (www.dna-prokids.org) ed è un progetto appena presentato dall`Università di Granada (Spagna) che prevede l`identificazione del patrimonio genetico delle vittime e dei loro parenti. Secondo i dati dell`Ufficio della Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC) nel mondo sono circa due milioni le persone che cadono nelle mani dei "trafficanti di organi". Per il segretario dell`Onu, Ban Ki-Moon, dopo quello di armi, droga e diamanti, è giunto il momento di inserire tra le priorità la tratta delle persone. I ricercatori spagnoli vi stanno lavorando gia` dal 2004 collaborando con le autorità di Paesi come Guatemala, Messico, Filippine e Indonesia, nei quali ad essere a rischio per la compravendita di organi sono soprattutto i bambini, spesso abbandonati, rapiti o ceduti in cambio di soldi. Per Josè A. Lorente, che guida il programma dell`università spagnola, gli obiettivi da raggiungere sono ``ostacolare il traffico di essere umani, utilizzare l`identificazione delle vittime per il ricongiungimento familiare, raccogliere informazione sugli itinerari e le modalità del reato che possano aiutare il lavoro delle forze di polizia``

Guatemala: il cardinale Rodolfo Quezada Toruño parla della grave situazione del Paese

Domenica scorsa, alla fine della Santa Messa, l’arcivescovo di Città del Guatemala, cardinale Rodolfo Quezada Toruño, con riferimento al clima di scontro e confronto nonché di violenza in atto nella nazione, ha lanciato un forte appello affinché nessuno “contribuisca, con parole o azioni, ad aumentare la già grave conflittualità sociale del Paese”. Da alcune settimane dopo l’assassinio di Rodrigo Ronserburg Marzano, importante avvocato, le tensioni sociali e politiche sono molto aumentate nel Paese, riflettendosi pesantemente sulla stampa. “Di fronte a questa triste realtà di scontro e polarizzazione”, per il porporato “è naturale chiedersi sull’atteggiamento che devono assumere le persone oneste”. “Questo stato di conflitto, osserva l’arcivescovo, è il risultato d’ingiustizie secolari, dell’emarginazione di grandi settori sociali, dall’esclusione di altri, da comportamenti razzisti e prepotenti. La verità, e che spesso facciamo fatica ad ammettere, è che sopravviviamo in una situazione di disuguaglianze abissali nel campo sociale, culturale ed economico. Mentre una minoranza possiede beni fondamentali in abbondanza, come l’educazione, la cura della salute, l’alloggio e il lavoro”, d’altra parte, “sfortunatamente una grande maggioranza non ha questi beni che Dio stesso ha creato per tutti e non solo come privilegio per coloro che contano”. Il cardinale Quezada Toruño nelle sue riflessioni ha voluto ricordare anche questa situazione di per sé già molto preoccupante si è vista ulteriormente aggravata con nuovi fatti di violenza e con l’impunità. “Quasi tutte le famiglie guatemalteche hanno subìto queste violenze”, ricorda il porporato che aggiunge: “Siamo un Paese di vedove e orfani, angosciato e disperato per la mancanza di sicurezza”. Dopo questa descrizione di una realtà preoccupante il cardinale arcivescovo della capitale del Guatemala chiede che siano “adottate urgentemente misure audaci affinché la maggiore quantità possibile di guatemaltechi abbiano accesso ai beni umani” necessari per la “loro realizzazione come persone dotate di una dignità immensa, a prescindere della propria condizione sociale”. “E’ assolutamente necessario, spiega il porporato, che un tutti i casi di violenza, e non solo gli ultimi, si arrivi alla verità e ciò richiede un’indagine profonda, indipendente, tecnica e imparziale”. Infine, sottolinea il cardinale Quezada Toruño, “raggiunta la verità occorre punire esemplarmente i responsabili dei crimini”. A conclusione delle sue riflessioni sulla situazione del Guatemala, l’arcivescovo ha voluto ricordare le parole di Giovanni Paolo II che rivolgendosi ai guatemaltechi diceva: “Per evitare qualsiasi tipo di estremismo e consolidare la pace autentica, non c’è nulla di meglio che restituire la dignità a coloro che soffrono disprezzo, emarginazione e la miseria”.

Guatemala e Belize sono in allerta tsunami

Un terremoto di magnitudo 7.1 nella scala Richter ha colpito la costa dell'Honduras.
Secondo quanto riferito dal Servizio Geologico degli Stati Uniti, altri paesi vicini come Guatemala e Belize sono in allerta per rischio di tsunami.
Il terremoto si è verificato ad una profondità di dieci chilometri circa e l'epicentro è stato stimato a circa 320 chilometri a nord-ovest di Tegucigalpa, capitale dell'Honduras. Finora a questo momento, fortunatamente, non si segnalano vittime.