In Guatemala esistono una serie di fatti che mettono allo scoperto gli interessi particolari e di gruppo, che riguardano funzionari dei cosiddetti poteri esecutivo, legislativo e giudiziario, impresari e narcotrafficanti o membri del crimine organizzato. Nella pratica non c'è istituzione statale che non sia penetrata da questi oscuri interessi.
I membri dei Popoli Indigeni, le organizzazioni contadine e sociali, sotto firmatari consideriamo che la situazione che attualmente si vive è frutto di una disputa tra gruppi dominanti, ognuno dei quali cerca di mobilitare le cittadine ed i cittadini in suo appoggio senza informare con responsabilità e trasparenza, e contemporaneamente occultando la natura dell'attuale crisi economica, politica, sociale. La situazione che ora si vive mette in evidenza diversi interessi e manipolazioni dei gruppi di potere, sia fuori che dentro il governo, che vogliono capitalizzare la situazione per proprio beneficio, presentandola come una domanda di ampi settori della popolazione e generando instabilità politica.
Funzionari ed impresari corrotti, membri delle mafie agiscono violando la legge, ed i responsabili di legiferare, prendere provvedimenti esecutivi o applicare la legge ignorano questi fatti o agiscono con esagerata lentezza, poiché non esiste la volontà per affrontare di petto il cancro dell'impunità e della corruzione che consuma il Guatemala; nel frattempo quando il popolo, in difesa delle sue richieste legittime, si organizza per esigere il rispetto dei suoi diritti, è schiacciato brutalmente dal peso della repressione. Basta ricordare, per esempio, l'intromissione di 2000 poliziotti e soldati, l'anno scorso, per catturare 25 leader comunitari di San Juan Sacatepéquez, il cui delitto consiste nel difendere il loro territorio.
Il problema di fondo è che il crimine organizzato, la disputa dei fondi del bilancio nazionale, come l'adesione alle misure neoliberali e di consegna delle risorse naturali alle multinazionali, si muovono a piede libero sulle fondamenta della corruzione, delle dispute mafiose e dell'impunità. Questa situazione è frutto della considerazione che i gruppi di potere hanno delle istituzioni dello Stato, viste come un bottino da accaparrarsi; in questo contesto non è strano che si verifichino una serie di fatti criminali e che, quando si vogliono prendere provvedimenti come la legge di accesso all'informazione o la legge sulla trasparenza dell'elezione dei magistrati, i partiti politici e gli organismi dello Stato manifestino l'accordo, ma nella pratica blocchino le misure che portano ad un maggiore controllo e partecipazione da parte della cittadinanza.
Richiamiamo i Popoli Indigeni, le organizzazioni popolari e sociali ad esercitare insistenti pressioni perché abbiano fine l'impunità e la corruzione, poiché sono queste a permettere alle mafie di agire a proprio piacimento. Una di queste misure deve essere la trasformazione radicale degli organi giudiziari e del Pubblico Ministero, che si sono convertiti in strumenti d'impunità e di violazione dei diritti invece di proteggere la legge.
Per l'ennesima volta, noi popoli ed organizzazioni indigene e contadine riaffermiamo la necessità della completa rifondazione dello Stato attuale, e chiediamo di lasciare spazio alla costruzione collettiva di un Stato Plurinazionale, con pieno rispetto della cosmovisione e del territorio dei Popoli Indigeni, basati sul Buen Vivir, unica alternativa per uscire dalla crisi attuale ed unica risposta di fronte alla depredazione delle ricchezze di Madre Natura, da parte delle imprese nazionali e straniere.
Appoggiamo le azioni della Commissione Internazionale Contro l'Impunità in Guatemala-CICIG; i fatti recenti hanno dimostrato abbondantemente la necessità dell'esistenza di questa commissione; per questo sollecitiamo alla comunità internazionale il suo totale appoggio, affinché si evidenzino e sradichino i corpi illegali e gli apparati clandestini che mantengono il Guatemala nella corruzione, nell'impunità e nell'inquietudine.
Chiediamo a tutte le istituzioni dello Stato di rendere trasparenti i propri atti, compiendo così all'obbligo di trasmettere e diffondere l'informazione alla società guatemalteca; egualmente incoraggiamo le cittadine ed i cittadini a promuovere o ad esigere la messa in funzione dei meccanismi per avere una maggiore partecipazione ed un maggior controllo sulle istituzioni governative.