sabato 21 marzo 2009

ARCHEOLOGIA: FREGI MAYA SCOPERTI IN GUATEMALA

Nella zona archeologica di El Mirador, nel nord del Guatemala, sono stati rinvenuti due pannelli di stucco lunghi all’incirca otto metri e raffiguranti dei e serpenti, mitologici protagonisti del “Popol Vuh”, il sacro “Libro del Consiglio” dei Maya, che dominarono il Centroamerica e il sud del Messico per oltre due millenni per poi scomparire improvvisamente e misteriosamente nel 900 d.C.
El Mirador fu la loro più grande città. Si estendeva su una superificie di 2000 km quadrati, contava più di tre milioni di persone e venne fondata mille anni prima della più famosa Tikal. Inoltre, a differernza di quest’ultima, nota meta turistica, oggi El Mirador risulta invece una zona molto pericolosa, minacciata dalla deforestazione e dalla presenza di narcotrafficanti, di trafficanti illegali di reperti e di cacciatori.
In ottimo stato di conservazione nonostante l’età (300 a.C.), questi fregi decoravano una piscina che si trovava all’interno di una vasta rete di canali e che si pensa fosse frequentata da elementi dell’alta società.
Secondo Richard Hansen, direttore del dipartimento di antropologia dell’Univeristà dell’Idaho e consulente culturale dei Mel Gibson durante la lavorazione del film “Apocalypto”, questa scoperta dimostra che le storie del “Popol Vuh” non furono adattate alla religione cattolica da Francisco Jiménez, il frate spagnolo che nel 18° secolo scoprì il testo e lo tradusse in castigliano. L’archeologo statunitense, che sta esplorando il sito da molti anni, afferma infatti che i fregi sono i primi ritrovamenti in assoluto che presentano in forma scultorea i personaggi principali della mitologia maya: i gemelli HNella zona archeologica di El Mirador, nel nord del Guatemala, sono stati rinvenuti due pannelli di stucco lunghi all’incirca otto metri e raffiguranti dei e serpenti, mitologici protagonisti del “Popol Vuh”, il sacro “Libro del Consiglio” dei Maya, che dominarono il Centroamerica e il sud del Messico per oltre due millenni per poi scomparire improvvisamente e misteriosamente nel 900 d.C.
El Mirador fu la loro più grande città. Si estendeva su una superificie di 2000 km quadrati, contava più di tre milioni di persone e venne fondata mille anni prima della più famosa Tikal. Inoltre, a differernza di quest’ultima, nota meta turistica, oggi El Mirador risulta invece una zona molto pericolosa, minacciata dalla deforestazione e dalla presenza di narcotrafficanti, di trafficanti illegali di reperti e di cacciatori.
In ottimo stato di conservazione nonostante l’età (300 a.C.), questi fregi decoravano una piscina che si trovava all’interno di una vasta rete di canali e che si pensa fosse frequentata da elementi dell’alta società.
Secondo Richard Hansen, direttore del dipartimento di antropologia dell’Univeristà dell’Idaho e consulente culturale dei Mel Gibson durante la lavorazione del film “Apocalypto”, questa scoperta dimostra che le storie del “Popol Vuh” non furono adattate alla religione cattolica da Francisco Jiménez, il frate spagnolo che nel 18° secolo scoprì il testo e lo tradusse in castigliano. L’archeologo statunitense, che sta esplorando il sito da molti anni, afferma infatti che i fregi sono i primi ritrovamenti in assoluto che presentano in forma scultorea i personaggi principali della mitologia maya: i gemelli Hunapú e Xbalanqué, le cui gesta, pur ricordando molto quelle di Gesù Cristo, risalgono a 300 anni prima della sua nascita.
I fregi raffigurano i gemelli – nati da una vergine – mentre escono dal regno di Xibalbà portando con sé la testa del padre, che era stato decapitato dai padroni di questa specie di inferno. Grazie alla loro vittoria, i due fratelli ascesero al cielo sottoforma rispettivamente di sole e di luna. Quindi, nonostante le chiare similitudini con la tradizione cristiana che fino a questo momento si credevano fossero state esplicitate ad opera di Jiménez, le raffigurazioni dei fregi dimostrano invece che la leggenda precede l’avvento del Cristianesimo.unapú e Xbalanqué, le cui gesta, pur ricordando molto quelle di Gesù Cristo, risalgono a 300 anni prima della sua nascita.
I fregi raffigurano i gemelli – nati da una vergine – mentre escono dal regno di Xibalbà portando con sé la testa del padre, che era stato decapitato dai padroni di questa specie di inferno. Grazie alla loro vittoria, i due fratelli ascesero al cielo sottoforma rispettivamente di sole e di luna. Quindi, nonostante le chiare similitudini con la tradizione cristiana che fino a questo momento si credevano fossero state esplicitate ad opera di Jiménez, le raffigurazioni dei fregi dimostrano invece che la leggenda precede l’avvento del Cristianesimo.

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